Quinta
Nell’architettura teatrale di tipo tradizionale, ciascuno dei diaframmi verticali di stoffa o tela, semplici o armati, inchiodati direttamente sul piano del palcoscenico o, quando intelaiati, forniti talvolta di ruote che scorrono lungo le strade (a terra e in alto); costituiscono la delimitazione prospettica della scena, essendo quasi sempre disposti, anche in più file, a sinistra e a destra del boccascena in modo da dare l’illusione di una chiusura, pur lasciando fra l’uno e l’altro spazî liberi per l’entrata in scena degli attori (il nome deriva forse dal fatto che in origine erano a cinque facce girevoli). Frequenti nell’uso le frasi figurate stare, restare, agire dietro le q., di chi agisce, o fa agire altri per suo conto, copertamente, senza mettersi in mostra.